Ti sei mai chiesto chi ha inventato il gioco degli scacchi e dove ha avuto origine? Nel caso del gioco a scacchi, infatti, si tratta di una pratica dalle origini antiche che spaziano tra storia vera arricchita da leggende affascinanti. Questo gioco vanta ben 1500 anni ed è tutt’ora molto diffuso e apprezzato, al punto tale che esistono dei veri tornei a livello mondiale, nei quali si affrontano campioni di altissimo livello, e questo non solo dal vivo, ma anche attraverso incontri che si svolgono online, grazie alle nuove tecnologie.
Il gioco degli scacchi è, infatti, un gioco che coinvolge la capacità logica dei giocatori, i quali devono, attraverso le loro mosse, prevedere quelle dei loro avversari. Inoltre, il gioco degli scacchi è anche praticabile online e vanta molti appassionati.
La storia ritrova il gioco degli scacchi nell’India del VI secolo, caratterizzato dalla simulazione di scontri tra due eserciti. Questo gioco veniva chiamato chaturanga e purtroppo, non se ne conosce con esattezza l’inventore, ma la leggenda narra che si tratti di un certo Sissa, il quale ebbe l’incarico di presentare un gioco accattivante al principe del suo paese. Quest’ultimo ne rimase talmente entusiasta, da istituirlo come gioco ufficiale a corte.
Tempo dopo, il gioco si diffuse in Persia ed il suo nome attuale ha preso spunto dal termine persiano “shah”, ovvero “re” ed il termine “scacco matto” deriva da “shah mat”, ovvero “il re è sconfitto”.
Con i viaggi degli esploratori, il gioco degli scacchi arrivò nell’area mediterranea nel X secolo, dove ebbe subito grande successo e gli artigiani dell’epoca si sbizzarrirono nella lavorazione dei vari pezzi, creando manufatti sempre più elaborati e ricchi.
Le regole scacchi, nonché i pezzi stessi si sono modificati nel tempo ed i pezzi nonché le regole scacchi, come li conosciamo oggi, si sono protratti a partire dal XV secolo fino ad oggi.
La Maciku Edizioni attraverso il proprio portale omonimo, fornisce tutte le regole scacchi con il “Manuale degli scacchi” e molte altre indicazioni preziose.
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